Il senso delle Donne per la terra

Il senso delle Donne per la terra

Fonte: Articolo di Cristina Ravanelli / foto di Stephanie Gengotti — F, Cairo editore

La terra chiama, le donne rispondono. Negli ultimi decenni l’agricoltura italiana si è tinta di rosa, con una schiera di giovani che sono letteralmente scese in campo: secondo Coldiretti, l’occupazione femminile di under 40 in campagna cresce tre volte tanto rispetto a quella maschile. E si stima che, entro il 2020, il 40 percento delle imprese agricole sarà guidato da una donna. Paladine di un nuovo modo di fare agricoltura, sempre più attento all’ambiente e alla qualità, spesso hanno una laurea in tasca, a volte hanno lasciato la città mosse dal desiderio di vivere secondo i ritmi della natura, quasi sempre sono delle innovatrici: sanno coniugare saperi antichi con un nuovo modo di valorizzare il territorio e i suoi prodotti. Noi di F siamo state in Umbria, il cuore verde dell’Italia, per raccontarvi la storia di alcune di loro. Ragazze che, partite da zero o prendendo in mano le redini di un’azienda di famiglia, si sono ritagliate un lavoro in campagna. E la terra le ha ripagate con i suoi buoni frutti: oggi sono professioniste soddisfatte e mamme felici di crescere i propri figli a contatto con la natura.

Di cosa ti occupi? «Da 4 anni lavoro nell’azienda agraria della mia famiglia, che produce vino e olio. Gestisco la parte commerciale e la produzione del vino. Viaggio molto: i nostri prodotti sono esportati in tutto il mondo, persino alle Maldive e in Messico. Facciamo anche corsi di cucina e organizziamo picnic in vigna.

Come è nata l’idea? «La mia e una famiglia che, da generazioni, lavora la terra. Nel 1992 mio padre Omero ha deciso di imbottigliare con la sua etichetta. Montefalco Sagrantino Docg. Su scelta di mia madre, la nostra è sempre stata una produzione biologica. Lei, infermiera, lavorava tutto Il giorno, cosi io e mia sorella trascorrevamo le giornate nei campi con papà: voleva che crescessimo in un ambiente sicuro e per questo ha preteso che non venissero usati i pesticidi. L’azienda porta il nome dl mio padre, ma qui siamo in prevalenza donne: mia madre, mia sorella Lucia, degustatrice d’olio, e mia nonna Quinta, 86 anni. !a capostipite. L’abbiamo filmata mentre cucina ricette tipiche e messa su YouTube: è diventata una star del web».

Cosa ti dà questo lavoro? «Mi immaginavo una vita diversa. Sono laureata in Architettura, ho studiato a Ferrara e a Barcellona. Poi la malattia di mia madre ml ha costretta a tornare. Non é stato facile mettere i miei sogni nel cassetto, ma oggi so che ho fatto la scelta giusta: la vita In campagna è speciale, e lo sarà anche per i miei figli, quando arriveranno. Loro, però, dovranno spiccare il volo e fare ciò che desiderano. Inoltre, ho la consapevolezza che, avendo studiato fuori, posso dare molto al mio territorio. E infatti, faccio parte della Strada del Sagrantino, associazione che Promuove la nostra zona».

E cosa ti toglie? «Non c’è mai riposo. Ai tempi di mia nonna a gennaio, quando la campagna “dorme”, si ricamavano le lenzuola. Noi oggi facciamo le fiere».